Scritto da Panza Pierluigi – Corriere della Sera

Anche se le relazioni postmoderne tra Italia-Russia sembrano cementate grazie al lettone di Putin e alle condotte della Gazprom, ci fu un tempo, diciamo lontano, in cui l’ ideologia e il totalitarismo la facevano da padrone.

Era «il secolo breve», anno domini 1935, e il massimo pittore del regime stalinista, Aleksandr Deineka, veniva nientemeno che ad abbeverarsi nella Roma superfascista al fine di coniugare il rosso della falce e martello con l’ estetica della classicità. Ne vennero fuori dei bei quadri di regime, in puro Realismo sovietico: atleti con la tuta Cccp che vincono, lavoratori che avanzano sicuri verso il sol dell’ avvenire, ragazze contente nei campi di grano, bandiere con il profilo dello zio Josif e tutto il bagaglio che oggi ci appare di ferrivecchi.

E così, sarà un bel vedere, il 17 febbraio, l’ inaugurazione della mostra «Aleksandr Deineka. Il maestro sovietico della modernità» al Palazzo delle Esposizioni di Roma, evento inaugurale del programma diplomatico di scambio culturale italo-russo (2011 Anno di Italia-Russia). Più di ottanta capolavori, provenienti oltre che dalla Galleria Tret’ jakov anche dal Museo Statale di San Pietroburgo e dalla Pinacoteca Statale Deineka di Kursk, si articoleranno in un percorso che abbraccia l’ intera opera dell’ artista (esposizione a cura di Irina Vakar, Elena Voronovic e Matteo Lafranconi).

Un bel vedere perché, come annunciato ieri a Mosca, a tagliare simbolicamente il nastro ci sarà l’ uomo del nuovo corso del Cremlino, Dmitri Medvedev e poi l’ anticomunista per eccellenza, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Più l’ ex fascista e sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Saranno loro a tagliare il nastro di un pittore comunista davvero, amico personale di Renato Guttuso, grande cantore dell’ epopea del comunismo italiano.

«La prossima settimana sarò in visita a Roma, dove insieme alle autorità italiane parteciperò al lancio dell’ anno della cultura e della lingua russe in Italia e della cultura e della lingua italiana in Russia», ha detto ieri Medvedev. «L’ annuncio della visita del presidente della Federazione Russa in occasione dell’ inaugurazione dell’ anno della Cultura Italiana in Russia e della Cultura Russa in Italia testimonia l’ eccellente livello delle relazioni culturali tra i due Paesi», ha risposto il ministro Sandro Bondi, per altro ex comunista.

Questa mostra, sarà solo il primo degli eventi dell’ anno dedicato agli scambi culturali Italia-Russia organizzati dagli ex ministri Giuliano Urbani e Mikhail Shvidkoy. Programmi che si concluderanno con l’ inaugurazione del restaurato Bolshoi di Mosca, che riaprirà dopo cinque anni il 2 ottobre 2011 con un balletto e il «Requiem» di Verdi eseguito dall’ Orchestra del Teatro alla Scala.